31 Dic Consiglio per gli ascolti 2015
Giunti ormai alla fine dell’anno e volendo condividere della ottima musica con tutti voi non mi resta che segnalare quella che a mio personalissimo e umilissimo giudizio è stata una delle pubblicazioni più riuscite tra le innumerevoli di questo 2015.
Mi riferisco all’album The Now del pianista Aaron Goldberg con il suo consolidatissimo trio(Reuben Rogers al contrabbasso ed Eric Harland alla batteria) che da quasi vent’anni è una delle realtà più solide e interessanti del panorama jazzistico mondiale……..ci sono stati veramente tanti dischi notevoli e non potrei non segnalarveli alcuni come per esempio l’ultimo lavoro di John Scofield in quartetto dal titolo Past Present oppure l’originale e super creativo disco di Zhenya Strigalev Robin Goodie oppure Homes del Chitarrista Gilad Hekselman o il ritorno sulle scene di Avishai Cohen con From Darkness o il sempre divino Milton Nascimento con Tamarear che ha 70 anni suonati canta, ma sopratutto trasmette emozioni ancora come pochi al mondo sanno fare…….allora perchè ho scelto The Now?
I motivi sono tanti: primo perchè come sempre,saranno le sua dita o sarà la qualità della registrazione(molto probabile che sia una commistione tra le due cose) Aaron Goldberg ha uno dei suoni più belli che io abbia mai sentito di pianoforte, il quale si bilancia perfettamente con il resto degli strumenti ripresi anch’essi in maniera tale da raggiungere un’altissima qualità dei suoni.
Secondo perchè Goldberg, come quasi sempre sceglie di fare nei suoi lavori, omaggia con gran classe uno dei miei generi musicali preferiti:la musica popolare brasiliana……trocando em miudos di Chico Buarque triste baia de guanabara( interpretata originalmente dall’immenso Djavan) e la splendida Francisca del grande chitarrista Toninho Horta sono i brani scelti per questo disco . C’è anche spazio per altre rivisitazioni di brani non originali come Perhaps di Charlie Parker e Background Music di Warne Marsh (qui in una versione con brio!!!!!!!) oltre a brani originali che spaziano da ballad introspettive come The Wind In the Night a brani come E-Land in cui si strizza l’occhio ad un certo tipo di jazz più contemporaneo e poi …… c’è il terzo motivo per cui ho scelto questo disco.
L’ultimo brano One Life ,che compositivamente si va un poco a distaccare da tutto il resto del disco, ha come special guest il chitarrista Kurt Rosenwinkel……..l’atmosfera che riescono a creare, l’empatia naturale tra i musicisti ma soprattutto l’improvvisazione piena di gusto e sensibiltà fuori dal comune di Rosenwinkel stesso mi hanno davvero colpito e convinto a cosigliarvi questo lavoro!!!!!
Non mi resta che augurarvi un buon anno a tutti i e soprattutto…………..BUON ASCOLTO!!!!!!!
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